Sempre più spesso nel corso della carriera di un trader ci si imbatte nella fatidica valutazione, ossia se curare più la qualità oppure la quantità dei propri trade nell’ambito della propria strategia.
Dalle esperienze accumulate in questi anni a contatto con gli operatori professionali e non, sembra che su questo argomento ci sia una grande confusione nelle motivazioni che inducono alla scelta del primo o del secondo approccio quando si tratta di trading. Essendo un argomento molto importante per un trader, tenteremo di chiarire in questo articolo in maniera approfondita la verità e le false credenze.
Qualità o quantità: cosa conta di più nel trading?
Uno dei grandi argomenti riguardanti la qualità vs quantità spesso vengono esplicati nelle tipiche considerazioni:
- Trading su Time Frame superiori significa più precisione;
- Trading su Time Frame inferiori determina un rischio maggiore;
- Trading su Time Frame sotto H1 porta ad avere a che fare con il rumore di mercato;
- I trades di qualità fanno fare più soldi dei trades di quantità.
Per quanto riguarda le affermazioni di cui sopra, riteniamo che solo una di loro sia vera ma incompleta e da sola non sufficiente a chiarire l’intero quadro.
Quando vince la qualità
La qualità è meglio della quantità quando si tratta di negoziazione.
Per quanto riguarda questa simil-verità portiamo l’esempio di due entità che fatturano miliardi di euro (o dollari) che non sarebbero del tutto d’accordo con questa tesi. Questi sono i casinò e le compagnie HFT (High Frequency Trading).
Nei giochi che possono trovarsi in un casinò, infatti, si ha solo una leggera probabilità di vantaggio, spesso che si aggira intorno all’ 1-4%; ciò significa che sono 51-56% le probabilità di vincere a ogni gioco, con una probabilità del 49-44% di perdere. Questo piccolo vantaggio che potrebbe non sembrare molto, ripetuto per migliaia di volte al giorno può determinare lauti guadagni.
Lo stesso dicasi per gli algoritmi HFT che adottano un approccio simile nell’ambito del trading. Gli HFT non cercano di fare enormi profitti lasciando le posizioni aperte correre per giorni ma rimangono all’interno del mercato qualche ora o minuto, forse secondi, o anche nano-secondi. Fanno molti trades a fronte di piccolissimi profitti ma lo fanno centinaia di volte al giorno, e macinano soldi anno dopo anno.
Questi due esempi da soli possono aiutare a sfatare la convinzione che un trading qualitativo sia migliore di un trading di quantità in quanto le entità prese in esame sono di grande successo in quello che fanno. Basti pensare che solo nel 2011, le imprese HFT hanno prodotto più di $ 1,2 miliardi di profitti. Non male per avere uno stile di trading considerato meno performante.
I metodi HFT semplicemente utilizzano la matematica e la ripetizione di un principio per fare profitto. Si tratta di un vantaggio – forse non il più facile per un operatore umano, ma comunque un vantaggio profittevole.
L’approccio di base è che se si dispone di un vantaggio, più volte è possibile applicarlo con lo stesso livello di precisione, più il margine giocherà a tuo favore. E questo porta a maggiori profitti.
Confronto tra approccio qualitativo e quantitativo
Per valutare effettivamente e concretamente i 2 approcci prendiamo 2 sistemi X e Y.
Il sistema X con il 60% di precisione che trada per esempio 5 volte al mese con un rischio rendimento 1 a 2 (rischia 100 a fronte di un potenziale guadagno di 200). Facciamo i calcoli:
5 trade al mese x 12 mesi= 60 trade per anno
60 trade x 60% precisione = 36 trade vincenti e 24 perdenti
36 trade vincenti x 200 pips di guadagno = 7200 pips guadagnati
24 trade perdenti X 100 pips di perdita = 2400 pips persi
PROFITTO TOTALE = + 4800 Pips
Ora, prendiamo invece in esame il sistema Y, che è lo stesso sistema di X , ma con un livello di precisione leggermente inferiore del 5%, supponendo che lo stesso sistema realizzi un trading meno preciso su un time frame inferiore. Assumiamo che si effettuino 20 negoziazioni in un mese (~ 5 volte a settimana), rischiando 50 pips e il target di100 pips (stesso rapporto rischio-rendimento di X). Facciamo i calcoli:
20 trade al mese x 12 mesi = 240 compravendite all’anno
240 trade x 55% precisione = 132 trade vincenti e 108 perdenti
132 trade vincenti x 100 pips di guadagno = 13200 pips guadagnati
108 trade perdenti X 50 pips di perdita = 5400 pips persi
PROFITTO TOTALE = +7800 pips
Supponendo di aver rischiato la stessa equity per trade usando il Sistema Y, prediligendo quindi la quantità rispetto alla qualità, si avrebbero totalizzati più pips e dunque più profitto.
Ad ulteriore riprova proviamo a fare i calcoli con il sistema X ancora più preciso (15%) di Y, ecco i risultati
5 trade al mese x 12 mesi= 60 trade per anno
60 trade x 70% precisione = 42 trade vincenti e 18 perdenti
42 trade vincenti x 200 pips di guadagno = 8400 pips guadagnati
18 trade perdenti X 100 pips di perdita = 1800 pips persi
PROFITTO TOTALE = + 6600 Pips
Come si può vedere, pur essendo il 15% più accurato, il sistema X sottoperforma ancora il sistema Y. Solo se si arriva ad un 77% di precisione il sistema X supera le performance di Y.
Quindi tutta questa discussione che la qualità è migliore della quantità è matematicamente falsa.
Una delle domande chiave che un trader si dovrebbe porre è:
Posso essere preciso il 77% delle volte con il mio sistema di trading sui time frame più alti?
In caso contrario, si potrebbe voler riconsiderare come massimizzare il proprio vantaggio, che è tutto ciò che si sta realmente facendo nel trading. La questione è che la negoziazione su time frame più alti necessita di più tempo per fare profitti, inoltre si avranno meno segnali del mercato.
I punti chiave
Spesso inoltre alcune delle argomentazioni che vengono proposte contro l’idea di una migliore riuscita della quantità sulla qualità sono:
- Fare trading su time-frame più lunghi è meno stressante e più preciso;
- Tutti i time-frame sotto 1 ora riportano solo rumore;
- Fare Trading su time frame brevi induce a un eccesso di scambi (overtrading) e di analisi.
Delle affermazioni di cui sopra, una sola è vera in una certa misura (#1), ma ancora una volta è incompleta da sola e ha bisogno di essere pienamente compresa. Permettetemi di sviscerarle in maniera completa in modo da coglierne in pieno il messaggio.
#1 Fare trading su time-frame più lunghi è meno stressante e più preciso
Di tutte le affermazioni, questa è davvero l’unica con un fondamento di verità, ed ha a che fare con la seconda parte (essendo più preciso).
Abbiamo testato quantitativamente nel tempo vari segnali d’ingresso nei trade come pin bar, binarie, inside bar, engulfing ecc e lo abbiamo fatto dai time frame più bassi (1M) a quelli più alti (settimanale) e abbiamo statisticamente rilevato che effettivamente questi segnali diventano più precisi e accurati quanto più questi vengono applicati a time frame alti.
La spiegazione di questo comportamento è in se molto semplice in quanto una candela giornaliera di 24 ore per esempio contiene 24 ore di comportamento del prezzo, 24 ore di sentimento di mercato e flusso di ordini attraversando globalmente tre sessioni (asiatica, europea e americana) che meglio si prestano ad interpretare il posizionamento del mercato rispetto alle informazioni che può dare una ad esempio una candela a 5 minuti.
Così, con una maggiore quantità informativa, di sentimento del mercato per un periodo di tempo più lungo, è possibile tradare i segnali di ingresso con una maggiore precisione.
Tuttavia, come abbiamo visto sopra, una maggiore precisione non sempre equivale ad avere maggiori profitti.
Quindi per riassumere, tradare time frame superiore “può” portare ad una maggiore precisione.
Inoltre, la convinzione che il trading in time frame più alti sia meno stressante non è vera, in quanto essa è davvero una questione di possedere una mentalità di successo nel trading. Alcune persone sono naturalmente più predisposte ad uno stile di trading cosiddetto “set and forget” piazzando gli ordini e monitorandoli poche volte. Altre sono meglio predisposte a gestire i piccoli dettagli per cui lavorare in time frame alti significherebbe tradare contro la propria natura. Per cui non esiste una regola valida per tutti quindi la chiave è quello di trovare ciò che è più naturale e congeniale per la propria personalità.
Dunque l’idea che time frame inferiori portino ad un operatività più stressante è una questione di mentalità, di formazione e di pratica. Lo stress è basato su come si percepiscono le informazioni e come si reagisce agli stimoli. Per alcune persone, essere annoiati è più stressante, e ci sono numerosi studi che dimostrano come la noia possa enormemente interferire con il trading e il processo di apprendimento. Per un pilota di F1, essere bloccati nel traffico può diventare una tortura, ma fare 150 Km/h all’ora può essere molto più divertente. Cibo per la mente.
#2 Tutti i time-frame sotto 1 ora riportano solo rumore
Prima di tutto, questa argomentazione giunge spesso da i trader che operano su grafici giornalieri che indicano che l’azione di prezzo al di sotto dell’ora sono assimilabili a solo rumore. Ironia della sorte, questa stessa argomentazione viene da i trader che operano sui grafici orari indicando come le azioni di prezzo sui grafici a 1m siano solo rumore. Chi ha ragione, o è solo una questione di prospettiva?
La verità di questa questione è che nonostante vi sia una maggiore possibilità di sperimentare il “rumore” (dove per rumore si intende l’azione dei prezzi che è il risultato dell’interesse non direzionale del flusso di ordini) su time frame inferiori, i concetti di supporto e resistenza funzionano allo stesso modo. Il concetto di fondo è che il flusso di ordini crea l’azione dei prezzi e l’azione dei prezzi è semplicemente informazione.
Imparare a filtrare le informazioni utili dalle informazioni inutili è solo una questione di allenamento e di tempo. Ma l’idea che qualsiasi cosa sotto il grafico ad 1 ora sia solo ‘rumore’ è una credenza non corretta e davvero una comprensione fuorviante del movimento dei prezzi.
#3 Il Trading sui time frames più bassi causa overtrading e rischio maggiore
Anche se c’è del vero in questo, è davvero fuorviante. Se si analizza ogni barra, certo, si sarà in eccesso di analisi dei grafici, ma questo vale per qualsiasi periodo di tempo. In un intervallo variabile, non guardi ogni barra per trovare segnali, soprattutto le candele al centro del range.
Tuttavia, se evidenzi i livelli chiave su un arco di tempo maggiore, e semplicemente ricerchi i segnali a quei livelli, allora le probabilità di “over”-analisi sono scarse. È davvero una questione di negoziazione e di preparazione, non è una questione di analizzare eccessivamente.
La mente umana possiede neuro-plasticità ad essa può imparare qualsiasi abilità. Si può imparare a filtrare le candele del grafico poco importanti e l’azione dei prezzi sul grafico – tutto quello che serve è un po’ di pratica. Una volta fatto, si attende che il prezzo sia in prossimità dei vostri livelli chiave e segnalino l’ingresso cosi si entra a mercato senza alcuna analisi o stress ulteriore.
L’idea di fare meno è meglio, ho già dimostrato, non ti rende più redditizio. Prova a replicare questa stessa logica per suonare il pianoforte o colpire una pallina da golf, e dimmi come ti sembra!
Per quanto riguarda invece il trading dei time frame inferiori o trading intraday uguale a maggior rischio, è una confusione. Il rischio non ha nulla a che fare con i time frame.
Il rischio dipende essenzialmente da tre cose;
- Dimensione della posizione;
- Dimensione dello Stop Loss in relazione al target;
- Precisione.
Posso avere uno stop di 3 pip (attraverso la dimensione della posizione) che è più rischioso di una stop di 500 pip. Posso anche fare più soldi con un obiettivo di 50 pip e 20 pip di stop (2.5:1 rapporto rischio rendimento) rispetto ad un obiettivo di 500 pip e 250 pip di stop (2:1 rapporto rischio rendimento), con la stessa equità% a rischio per trade. Quindi questo concetto che il rischio è maggiore sui time frame inferiori è non corretto.
Questo significa in definitiva quantità meglio della qualità?
Questa è la vera domanda, e per questo entra in gioco l’apprensione, la personalità e la disponibilità di ognuno.
Se non si è disponibili a tradare per tutta la giornata, e si possiede (fortunatamente di questi tempi direi..) un lavoro a tempo pieno con solo poche ore per analizzare i grafici, ti suggerirei di fare trading sui time frame alti. Tuttavia, se la personalità è più adatta ad essere più attivo, allora la negoziazione 4-5 volte in un mese potrebbe essere dannoso per il vostro processo di apprendimento.
Quindi ricorda la regola di trading # 1 – Conosci te stesso quando si tratta di trading, e trova il sistema, il time frame e lo stile che più ti si addice.
Inoltre dobbiamo sempre considerare il nostro vantaggio. Se tradiamo tutti i giorni il time frame daily al 60% di precisione, e i time frame a 4 e 1 ora più spesso con un po’ meno di precisione, facciamo i nostri calcoli e valutiamo i risultati. Se ci troviamo di fronte al risultato che il trading più frequente e meno preciso è più redditizio possiamo farlo a patto che non si modifichino il nostro stile di vita e la nostra salute.
Dunque la linea di fondo dell’argomento che la qualità sia meglio della quantità non sempre regge, ed è necessario sperimentare e valutare i numeri per determinare quale approccio abbia un vantaggio superiore. Così, per quanto riguarda la questione di quale sia il migliore approccio, la risposta non è né uno né l’altro è migliore, ma entrambi!
In definitiva dopo questo articolo apparirà chiaro che la qualità può sottoperformare mentre la quantità ripete il processo di fare profitto in maniera più veloce, pertanto deve essere considerato nel più ampio schema di ciò che è più naturale per ogni individuo. Tuttavia nessuno dei due è migliore, e l’equilibrio migliore è da ritrovarsi nel mezzo ai due approcci.
Quindi non fatevi ingannare da eventuali argomenti che un approccio sia migliore rispetto all’altro – perché semplicemente tali informazioni non sono vere, molto imprecise e fuorvianti.
Spero che questo articolo vi abbia dato tutti gli elementi per mettere un sacco di disinformazione a riposo, e vi darà una nuova prospettiva su questo tema cruciale.
Leave a reply